Crisi di identità

Era tutta la notte che abbaiava. Si era concesso una pausa di dieci minuti verso le tre, poi aveva ricominciato con il concerto. “Bau, bau. Bau, bau!”. Filippo era esasperato. Adesso basta, pensò. Lo pensò di nuovo, adesso basta e lo disse anche, adesso basta! Si alzò, aprì la porta e se lo trovò davanti.

“Alexander, fattene una ragione, sei un gatto!”, urlò. “Piantala di abbaiare!”. Alexander lo guardò, si strusciò sulle sue gambe e abbaiò. Filippo tornò in camera, sbattè la porta e miagolò fino al mattino.