Delle cicale
Cicale, cicale, cicale
Della formica
Invece non ci cale mica
Automobili telefoni TV
Nella scatola del mondo io e tu
Per cui la quale
Cicale, cicale, cicale
…
Cica cicà
E questo è brutto e questo è bello
Chi lo sa
Merlo del castello
Vola e va
…
Nel 1982, negli studi di via Teulada, fu rinvenuto un frammento dato per disperso del Corpus Hermeticum.
Il testo contenuto in quel passo piacque molto agli autori della RAI che lo fecero leggere ad Heather Parisi, famosa ballerina, showgirl e discendente per via materlineare di Ermete Trimegisto. Almeno secondo quanto dice l’edicolante sotto casa mia.
Presa da un incontenibile entusiasmo, la soubrette decise che con quel testo ci avrebbe cantato una canzone, e così fece. La prima incisione fu registrata cantando il testo all’incontrario, una mossa piuttosto azzardata che causò alcuni imprevisti, tra cui la trasformazione di Heather Parisi in Pippo Baudo.
Per questo la Parisi decise di registrare di nuovo il pezzo leggendo il testo così com’era, anche se all’incontrario aveva molto più senso.
Da quasi trent’anni gli studiosi si arrovellano nel tentativo di comprendere il significato della canzone, e alcuni alchimisti moderni la riproducono nel tentativo di trasformare il piombo in un tronista di Uomini e donne.
La versione più accreditata è quella del paleontologo italotedesco Helmut Brambilla che, nei ritagli di tempo libero, ama dedicarsi allo studio della lingua italiana, che non padroneggia ancora abbastanza per poter evadere le tasse come Dio comanda.
Il Brambilla ritiene che le cicale rappresentino lo spirito consumistico ed edonistico degli anni Ottanta, al contrario delle formiche, che rappresentano il Superego castrante, un’istanza intrapsichica con dei baffi uguali a quelli che sfoggiava mia nonna.
Quando fecero notare al Brambilla che il testo era stato attribuito al Trimegisto, vissuto parecchio tempo prima, il paleontologo fece spallucce e si sucidò all’Oktober fest gettandosi dentro a un boccale di birra.
La grammatica poco articolata dello scritto, al limite dell’analfabetismo, serve a dimostrare come tutto sia possibile a questo mondo, nonostante non ci siano più le mezze stagioni.
Per cui la quale cicale, dal chiaro sapore futuristico, fa crollare le sovrastrutture artificiose che la società occidentale ha sviluppato in tutti questi secoli di progresso e squartamenti e diventa il manifesto per un mondo dove tutto ha senso, compreso la pizza con sopra l’ananas. Capolavoro.