Certe sere in cui mi manca a merda, e si che è li eh
Uscire con due calici e le sciccherie ye
Ciao amore bibbi quanto bello però succhia lì eh
Un poco ancora perché ficcatine fidati che
Certe sere tu mi manchi perché fica chiede
Un poco ancora finché sembriamo le fanterie
Io non mi drogo sciolgo le pastiglie digestive
Ciao amore bibbi bello però dammi coccoline
Al primo ascolto è difficile capire quale sia la lingua utilizzata per questa canzone. Anche al secondo e, ammettiamolo, pure al terzo. Per questo ho contattato Germano Latino, filologo famoso in tutto il mondo accademico, con l’esclusione delle università di un paio di continenti.
Inizialmente il Latino ha provato a decifrare il testo con l’aiuto della tele di Rosetta, ma con scarsi risultati, perché se alla Rosetta le porti via la tele per più di cinque minuti, devi rianimarla poi con il defibrillatore. Una sera, appisolatosi davanti a una maratona Mentana, il filologo ha un’intuizione geniale. Prende la canzone e la fa girare a una velocità dieci volte più lenta, riuscendo così a estrarre il testo che abbiamo riportato qui sopra.
Trattasi di lingua neolatina, probabilmente una variante dell’italiano moderno. Al centro del testo, oltra alla fica parlante, la fica che chiede e che così facendo proietta il movimento femminista cento anni più avanti, c’è una presenza assenza: tale amore bibbi o bibbi bello.
La figura del bibbi bello è misteriosa. Alcuni studiosi ritengono si tratti di Bubu, il miglior amico dell’orso Yoghi, visto nell’ottica delle coccoline. Tuttavia, c’è una corrente opposta che ritiene il concetto di ficcatine completamente estraneo al coscienzioso Bubu e identifica il bibbi bello con Eros, il dio dell’amore fisico e, per alcuni che amano le voci nasali, anche del pop italiano. Da notare il verso sette, dove l’autrice prende le distanze dal mondo della droga e rivela i suoi problemi gastrointestinali, probabilmente una diretta conseguenza della presenza assenza.
Il Latino mi ha informato che la canzone, suonata all’incontrario, è un ottimo rimedio contro i raffreddori. Capolavoro.