Mio figlio D. ormai è grande, almeno secondo lui. Ha quattro anni. E a quattro anni si possono fare tante cose. Vero, quelle che non si possono fare sono molte di più. Per esempio non si può guidare la macchina, nemmeno quella elettrica. Non si può proprio. E non si può mangiare quello che si vuole, perché prima si deve riuscire a circumnavigare il no preventivo dei propri genitori. D’altronde, non si cresce con i sì, che sono sempre pochi, ma con i no, che sono tanti, possono essere accumulati e infilati sotto le suolette delle scarpe per guadagnare quattro o cinque centimetri in altezza. Non si può bere un caffè e fumare una sigaretta, anche se una volta, in Sicilia, ho visto un bambino che non avrà avuto più di sei anni con una sigaretta in bocca. Non mi ha sconvolto più di tanto, però il fatto che fosse sopra uno scooter insieme ad altri due bambini, tutti senza casco, quello un po’ sì. Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno, e prudenza, sempre, sono le basi del Cereghini. Non si può votare, ma forse questa è una benedizione. E non si possono bere alcolici, o almeno alcolici molto forti. Non che ne abbiano bisogno, i bambini. I loro genitori, però, soprattutto quelli che ne hanno tre, di bambini, e tutti maschi, sì.
In compenso, si possono fare tante altre cose. Per esempio, si può andare alla scuola materna. Sì, ci sono anche gli adulti, ma in genere lì ci lavorano oppure sono accompagnati dal loro psichiatra. Ci si può alzare la mattina urlando e saltando sul divano per dieci ore consecutive senza che nessuno ti infili una camicia di forza. E poi, che bello, si possono storpiare le parole a piacimento e creare un piccolo mondo a misura di piccolo bambino. Anzi, grande, di quattro anni. Un sabato mattina di qualche mese fa, infatti…
“Papà, oggi vado all’asilo Nilo?”, mi domanda D., preoccupato.
“Asilo nido”
“Come?”
“Asilo nido. Non Nilo. Il Nilo è un fiume che scorre in Egitto. Asilo nido. Nido”
“Sì. Vado all’asilo Nilo?”
Ho capito. “No, oggi è sabato, l’asilo è chiuso”
“E domani?”
“Domani è domenica. Anche di domenica l’asilo è chiuso”
“Ah!”
“Papà?”
“Sì?”
“Sai che ho visto un coccodrillo?”
“Davvero?”
“Sì”
“E dove l’hai visto?”
“All’asilo Nilo”