In casa mia non solo si pratica il multilinguismo, ma cerchiamo di avere lo stesso atteggiamento verso le due religioni tramandateci in famiglia: l’ebraismo e il cristianesimo. Nel senso che pratichiamo un sano agnosticismo verso entrambe, giusto per non offendere nessuno. Le tradizioni, però, non si toccano, perché un uomo senza tradizioni è come una donna senza tradizioni: senza tradizioni.
Per questo, dicembre è il mese di Chrismukkah, dove osserviamo Hannukah, ingozzandoci di bomboloni alla crema, e celebriamo Natale a fette di panettone e pandoro. Lo facciamo principalmente per i bambini, ma anche un po’ per noi. O forse lo facciamo per noi, e un po’ anche per i bambini. E dicembre significa regali. Che facciamo per i bambini. Ma anche un po’ per noi. E i bambini ovviamente sono tutti eccitati, perché sanno che a dicembre è in arrivo una pioggia di regali. Pioggerella, per non esagerare. Pure io sono eccitato, perché anche a me piacciono i regali, anche se l’unica cosa di cui avrei davvero bisogno è dormire, e quello non te lo regala nessuno. Così, sono deluso in partenza. I libri, però, mi piacciono. Se proprio volete, regalatemi allora un libro, però prima vi dico quale.
Forse i regali non è che mi piacciano poi così tanto, ma ai miei figli piacciono davvero. Anche a mia moglie. E sono tutti eccitati. Tranne B., che è nato da poco e non è che si ecciti per i regali. Lui in realtà è sempre eccitato, perché venire al mondo è già abbastanza eccitante (dura poco). Deve esserlo soprattutto la sera, quando innesca la sirena e non ne vuole sapere di dormire. Si eccita anche per il cibo, perché ha sempre fame, ma siccome beve solo latte, dubito si ecciti per i bomboloni alla crema, il panettone o il pandoro. Io, invece, già me lo immagino il bombolone, con tutta quella crema che straborda, straripa, esonda. Ecco, regalatemi dei bomboloni alla crema. Il libro, tanto, alla fine me lo compro io.
Parlare di tutti questi dolci rischia, oltre ad alzarmi il livello glicemico, di farmi dimenticare che D., il nostro secondogenito, è particolarmente eccitato quest’anno per i regali. Non quelli di Hannukka, ma quelli di Natale, quelli che porta “Cristo Colombo”.
“Come? Cristoforo Colombo?”
“Sì, Cristo Colombo che mi porta i regalini”
“Vuoi dire Cristoforo Colombo?”
“Noo, PA-PÀ! Cristo Colombo!”
Va bene, ma stai calmo. Mi tocca riflettere, attività che pratico sempre poco e mal volentieri. Rifletti, rifletti. Mhh… sarà mica il Christkind, il bambin Gesù in versione teutonica? Amici telespettatori, lo scopriremo dopo la pubblicità.
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Leggete questo blog, fa diventare stupidi, ma felici.
Fine pubblicità
Rifletti, rifletti. Rifletti, rifletti. Ho capito.
“Cristo Colombo era un esploratore. Lo sapevi?”, gli domando.
“Sì”. Certo. Figuriamoci.
“Era partito con le sue caravelle”
“Le caramelle?”
Contro il mal di gola. “No, caravelle. Sono delle navi”
“Delle navi? Ah!”
“Sì. Era convinto che avrebbe trovato le Indie. E invece sai cosa scoprì?”
“Cosa?”
“Il Natale”