L’aracnofollia

Dicesi aracnofollia uno stato maniacale di cui soffrono alcuni individui in presenza di ragni.

La malattia venne identificata per la prima volta in periodo rinascimentale, quando un gruppo di nobili alla corte di Caterina de’Medici, notata la presenza di un grosso aracnide con l’addome gonfio, la cintura allentata e un forte accento brianzolo, iniziarono a compiere movimenti senza senso a cui venne dato il nome di balletto.

L’aracnofollia è diffusa principalmente in Europa, Stati Uniti, Australia e nel boschetto in cui è stato avvistato il vitello dai piedi di balsa. Gli studiosi non sono ancora riusciti a stabilire se l’aracnofollia sia una conseguenza dell’idiozia o ne sia piuttosto la causa. O entrambe.

Seppure difficile da diagnosticare, specialmente mentre si dorme, la si riconosce dalla presenza di uno o più dei seguenti sintomi: sudorazione con molto sudore; aria nelle orecchie ma non fuori; sopracciglia dilatate; narici incollate al naso; impulso incontrollabile di fare l’amore con un peluche; movimenti spastici ma dotati di una certa grazia, il Signore è con te; ritrosia nei confronti delle indagini demoscopiche telefoniche.

È considerata dai coreografi un piaga sociale e artistica e il ballerino russo Anton Labradov, che non si è mai abituato al suo cognome vagamente canino, è convinto che per debellarla basti fischiare la Cavalcata delle valchirie mentre si eseguono delle piroette. La sua tesi è stata falsificata da Brian, un pesce rosso con poco cervello ma tanto cuore.

Non si conosce ancora una cura definitiva per l’aracnofollia, anche se si sono evidenziati notevoli progressi nei pazienti sottoposti a sedute di ipnosi con il famoso pappagallo di corrente ericksoniana.