Donna nobis pacem. È esattamente quello che ha pensato un gruppo di ricercatori ciechi alla ricerca del senso della vista.
Dopo aver girato in tondo per più di due mesi a causa di complicanze legate al passaggio all’ora legale, si sono trovati tra le mani una scoperta sensazionale: l’uomo di Neanderthal è in realtà una donna.
La notizia ha sconvolto la comunità scientifica. Non capita tutti i giorni di passare alla storia con la preistoria.
I critici sostengono che se di donna si tratta, deve trattarsi di una donna molto brutta. Le femministe attaccano i critici, accusandoli di voler imporre a una società intellettualmente moribonda e conformista i loro patetici canoni estetici. Sostengono che, presto, sarà chiaro a tutti che Dio è donna e, rispetto alle sue mansioni, è sottopagata. Fosse un uomo, prenderebbe molto di più.
Alcuni teologi, poco interessati all’argomento, non possono tuttavia digerire le farneticazioni delle femministe: per loro Dio non è né uomo né donna e nemmeno Frank, perché non ha i baffi, ma immensità permeante, e quindi è Maradona.
I logici considerano questo argomento teologico la prova inconfutabile della stupidità umana, ma non sono ancora riusciti a dimostrarlo, essendo umani, e quindi stupidi.
A una domanda che nessuno aveva fatto, l’associazione architetti sordi ha risposto che è ridicolo parlare di sesso per il Duomo di Neanderthal.