Negli ultimi anni diverse persone, soprattutto quelle sotto effetto di oppioidi, si sono domandate che cosa mai fosse il motoschiaffo.
La risposta si è fatta attendere ma, finalmente, nell’ottobre del 2019, a un convegno sulla demenza artificiale, il professor Erminio Erminio, esperto di pesca sportiva e campione di briscola chiamata, ha tenuto una lectio magistralis sull’argomento davanti a una platea di umarell.
“Il motoschiaffo”, queste le sue parole, “è un paradosso, nostalgia del futuro, innovazione e anelito del nulla. Con il motoschiaffo si apre una nuova era già chiusa!”. Dopo questa roboante introduzione la gran parte del pubblico è deceduta.
Il professore Erminio Erminio ha continuato imperterrito il suo discorso per oltre tre ore, durane le quali, data la pesantezza dei contenuti, si è addormentato un paio di volte.
Nonostante lo scarso successo, le parole del professore hanno toccato le corde di un giovane ingegnere meccanico che si trovava lì perché scambiato per un lavoro in corso. Davide Davide, questo il nome dell’ingegnere, ha deciso di dedicare la sua esistenza alla costruzione del motoschiaffo.
Tornato a casa, non è riuscito a dormire per l’eccitazione e ha dovuto rileggersi Analisi 1 del Marcellini – Sbordone per riuscire a calmarsi. Dopo un serrato scambio di mail con il professore durato un mese intero, l’ingegnere Davide Davide ha disegnato degli schizzi su un foglio, per lo più di peni, che l’Erminio ha molto apprezzato.
Poi, una notte, si è svegliato di colpo, ha iniziato a scarabocchiare sopra un fazzoletto di carta usato e in tre minuti il motoschiaffo era davanti ai suoi occhi.
Concettualmente il motoschiaffo non è complesso: trattasi infatti di una barca la cui propulsione è dovuta a una catena cinetica di schiaffi. Quello che risulta davvero complicato è trovare una persona che accetti di farsi prendere a ceffoni fin quando dura il tempo di crociera.
Davide Davide ha inizialmente chiesto aiuto per la fase di collaudo all’Umberto, un muratore bergamasco di sua conoscenza con dei badili al posto delle mani e un Menhir che poggia su un collo taurino. L’Umberto ha accettato con entusiasmo, ma al millesimo schiaffo ha avuto un moto di stizza e ha affondato la barca con un colpo di polenta taragna.
L’ingegnere ha trovato comunque una soluzione brillante, sostituendo l’essere umano con una bambola gonfiabile. La cosa, però, ha attirato le feroci critiche di un gruppo di femministe che, al grido di “Le donne non si toccano, neanche quelle gonfiabili”, hanno assaltato la barca e mostrato con fierezza le proprie poppe.
Davide Davide, che in quanto ingegnere meccanico non vedeva un paio di tette dal vivo da quando sua madre lo allattava al seno, è rimasto profondamente scioccato tant’è che, per almeno due minuti, ha considerato l’idea di diventare un monaco trappista.
Del progetto non se n’è fatto più nulla e ora Davide Davide, insieme al professor Erminio Erminio, ha fondato l’associazione delle persone che hanno il cognome uguale al nome per chiedere maggiori diritti e uno sconto sull’acquisto di souvenir.