Tutti gli uomini, entro i cinquant’anni, dovrebbero andare a farsi visitare da un murologo.
E perché mai, potreste chiedervi. Se ve lo domandate, è probabile che dobbiate ricorrere alle sue cure. E se insistete, probabile che siate testardi come un muro.
Come un mulo, direte voi. Testardi come un mulo. Ma le consonanti non mentono. Mentre la testardaggine da mulo richiede una caparbietà cosciente, una cocciutaggine intenzionale arricchita da buone dosi di perseveranza e spiccata attitudine al confronto, l’ostinazione da muro al contrario è “uno stato incosciente, resistenza subliminale, passività istintiva che subisce senza veramente resistere e che resiste senza veramente essere.”.
Quest’ultima frase non è opera di genio del sottoscritto, ma è tratta dal famoso libro del dottor Penedistucco, “Muro contro muro”, perno su cui si regge la murologia e oggetto di profonde analisi semantiche, alcune delle quali ne hanno sentenziato l’assoluta assenza di senso.
Sebbene non sia considerata una scienza esatta, la murologia è considerata una scienza abbastanza esatta e perciò gode di una certa popolarità. I murologi, noti per la parlata incomprensibile che li rende delle moderni sfingi, provengono dalla bergamasca e hanno portato in tutto il mondo il loro approccio medico edilizio.
Ricordiamo la grande muraglia cinese, il muro di Berlino e Muroflex, il nostro sponsor, che permette a chiunque di ottenere un muro adatto alle proprie esigenze.