Il piantoforte

Solo chi è stato genitore può aver goduto appieno delle gioie del piantoforte. Definito da alcuni ‘il più arduo strumento musicale’, richiede doti da veri virtuosi. La sua origine è sconosciuta, ma viene fatta risalire alla notte dei tempi, quando l’unica fioca luce che illuminava l’oscurità era quella riflessa dalla luna e i primi nuclei famigliari si radunavano intorno al desco, in silenzio, non sapendo ancora che, per il telegiornale, avrebbero dovuto aspettare ancora qualche migliaio di anni. Il piantoforte ha diverse versioni, ma la più conosciuta è quella che, i primi cinque o sei anni, ha le sembianze di un cucciolo di uomo. Johann Sebastian Bach, che ebbe una ventina di figli, era un profondo conoscitore dello strumento (che allora si chiamava però fortepianto) e per trovare ispirazione e un momento di pace si dedicò alla nobile arte. Quella della fuga.