I libri occupano spazio e producono grandi quantità di polvere. Ne sanno qualcosa intellettuali e professori universitari che, quando si incontrano, dal ‘Come stanno i tuoi cari?’ sono passati al ‘Come stanno i tuoi acari?’.
I minuscoli aracnidi fanno incetta di pulviscolo, si moltiplicano e, da veri birbanti delle mura domestiche, terrorizzano i poveri proprietari con discorsi nonsense e piece surreali. Per ovviare a questi problemi, esiste il segalibro, che serve a tagliare il libro esattamente nel punto in cui si è finito di leggere.
Uno studio condotto da un team di ricercatori elvetici durante un pranzo a base di fonduta e brindisi di kirsch ha dimostrato che le pagine già lette non servono più a nulla se non ad accumulare polvere e diffondere allergie. Etciù. Una volta tagliate, le pagine possono essere utilizzate per creare simpatici origami decorativi o aerei di carta.
Per i libri elettronici esiste anche una versione app del segalibro, che non serve assolutamente a nulla. D’altronde, la vita è fatta di cose inutili con cui conviviamo per anni, come i manuali d’istruzione degli elettrodomestici.