Parlare al telefono e contemporaneamente asciugarsi i capelli. Un sogno per molti, ma non per tutti. E i molti, per lo più, indossano una camicia di forza. Questo non pregiudica il loro afflato tecnologico che ci parla di un futuro fatto di progresso, innovazione e tranquillanti.
Prima di introdurre la geniale invenzione, introduciamo il suo geniale inventore, Arcadio Palladio, un mitomane che aveva passato le prime due decadi della sua vita a osservare i propri piedi, convinto fossero opera delle sue facoltà taumaturgiche.
Il dottore che lo aveva in cura tentò una terapia sperimentale che consisteva nell’assestargli dei violenti coppini quando meno se lo aspettava. Subito dopo gli sussurrava all’orecchio frasi che lo riportavano alla realtà, come ‘Lei non sa chi sono io’ o ‘Ha pagato l’assicurazione della macchina?’.
Il trattamento non sortì nessun effetto sul Palladio, ma servì a liberarne l’innata creatività. Una sera, mentre con una mano teneva il fon con cui, pur essendo pelato, si asciugava i capelli, e con l’altra reggeva il cellulare, convinto di parlare con il cugino dell’Onnipotente, venne colpito sulla nuca da un coppino di particolare veemenza.
Dopo un iniziale momento di destabilizzazione, durante il quale il Palladio declamò alcuni foglietti illustrativi di medicinali in sumero, arrivò il momento dell’ Eureka.
Successe tutto in un attimo di disattenzione, quando avvicinò il suo telefono al fon, fon-dendolo: un connubio tecnologico in potenza che non sfuggì alla mente nebulosa del nostro inventore.
Un mese dopo i primi trecento pezzi di telefon erano pronti per il mercato. Se li accaparrò tutti un imprenditore di Somma Lombarda che, durante le chiamate, adorava sentire il flusso di aria calda frangersi sui lobi delle sue orecchie.
Purtroppo quelli furono anche gli unici esemplari prodotti, perché una mattina Arcadio Palladio si svegliò convinto di essere uno stercorario. Gli ultimi anni li trascorse ad appallottolare feci che faceva poi rotolare per tutto il reparto.
Un esemplare di Telefon fu esposto per un giorno al museo della scienza di Milano con la dicitura ‘Il contributo più inutile all’umanità degli ultimi 30 anni”. Tutto sommato, un successo.
Avrei voluto parlare qui del cellorale, altra invenzione di difficile applicazione nel campo della terapia familiare, in quanto mai si fu in grado di risolvere la bassa qualità dell’audio, ma ho da fare.
Attendiamo con ansia!