In Africa centrale, nei grandi parchi nazionali, quelli vicini alla stazione centrale, che con il treno veloce è uno schiocco di dita, non è inusuale vedere, durante un safari, orde di turisti scendere dalle loro jeep per sgranchirsi le gambe, ingozzarsi di tramezzini, pisciare o farsi sbranare da un felino per la gioia di tutti i fotografi dilettanti.
Ci sono poi quei turisti che, una volta abbandonato il mezzo, si avventurano nella savana muniti di matite smussate. Se credete che siano degli scimuniti, avete ragione, ma non è l’unico motivo.
Bastano meno di cinque minuti perché, avanzando lentamente tra gli arbusti, si intraveda comparire la sagoma massiccia del temperinoceronte.
Questo mammifero, comparso sulla Terra qualche milione di anni fa insieme alla nonna del Leo (che quando apre la bocca sembra di sentire echeggiare ancora il suono primordiale del Big Bang), è dominato da un impulso atavico di temperare matite.
Per soddisfare la pulsione, il temperinoceronte ha dovuto attendere fino al XVI secolo, quando finalmente la matita moderna è stata immessa nel mercato, contribuendo a creare un vera e propria ondata di errori ortografici.
Il famoso corno del temperinoceronte deve la sua origine proprio a questa lunga e straziante attesa. All’inizio, infatti, il corno aveva una forma cilindrica e serviva a questi animali come cisterna per conservare l’acqua durante i periodi delle grandi piogge.
Non potendo sopprimere l’istinto di temperare, i temperinoceronti iniziarono a temperare i loro corni che, nei secoli dell’evoluzione, assunsero la forma a noi oggi famigliare.
Il temperinoceronte, che adora i climi temperati e le pitture a tempera del Botticelli, è al centro di affari cruenti e sanguinari: i bracconieri lo cacciano per il suo corno; una volta staccato, miniaturizzano l’animale per poi venderlo sotto il nome di temperino.
Se i bambini sapessero della triste storia che c’è dietro ogni loro matita appuntita, passerebbero alle matite a mina. Ricordiamo per dovere di cronaca che le matite a mina antiuomo sono considerate un crimine contro l’umanità.