La medusa e getta

Il mito greco della Medusa narra di una donna con evidenti problemi di doppie punte che era in grado di pietrificare con lo sguardo chiunque le capitasse a tiro. Come mia madre.

Oggigiorno, quando parliamo di meduse, ci riferiamo a quelle specie di budini colorati e galleggianti che popolano i nostri mari, anche loro con il dono della pietrificazione: quando ne incrociano una, i bagnanti si immobilizzano, assumendo la tipica posizione dell’animale che si finge morto per evitare di muoversi dal divano.

I più ferventi pregano, sperando di essere risparmiati da punture, dolori vari e pisciatina sulla zona colpita. Poiché le preghiere aiutano, ma non bastano, i ricercatori dell’Istituto nazionale di biologia Martina (fondato da Martina Marina, una ex commercialista con la passione per il pesce alla griglia) hanno fatto una scoperta rivoluzionaria: una nuova specie di medusa, rinvenuta nel fondo di una tazzina di caffè al ristorante Dalla Luigiona di Cesenatico, il mercoledì si pranza con soli dieci euro, caffè incluso.

Gli scienziati l’hanno seguita per più di due anni nei suoi spostamenti tra una tazzina e l’altra, pagando dei conti salatissimi e riuscendone a delineare i tratti comportamentali, che potete trovare pubblicati sulla rivista Scienza se e scienza ma.

Intanto, non sa predire il futuro. Per un animale che giace nel fondo di una tazzina, una scoperta piuttosto deludente. Poi, non parla, a meno che non le facciate una domanda sul cinema di Eisenstein, regista per cui stravede. Per questo motivo è stata eletta ‘compagna ideale’ dall’Associazione Neanderthal contemporanei, che supporta migliaia di maschi alfa che faticano a integrarsi nella società moderna. Inoltre, e cosa piuttosto insolita per una medusa, non si lava, e in Sicilia infatti la conoscono come fetusa.

I ricercatori sono riusciti a dimostrare come questo animale planctonico sia in grado di evitare l’attacco di altre specie di meduse. Quando incontra un suo simile, parte con un pippozzo galattico sui capolavori di Eisenstein. Se il cinema del grande regista russo risulta già indigesto all’uomo medio, figuratevi a una medusa, che non è nemmeno dotata di cervello (anche se a volte aiuta).

Se ne volete una, potete acquistarla al supermercato. Una volta utilizzata, può essere gettata in mare (da qui il nome di medusa e getta) senza rischiare una multa per non aver utilizzato il contenitore corretto per la raccolta differenziata. Grazie a delle tecniche di magia occulta che risalgono alla discesa su questo mondo del Divino Otelmaeluis, la medusa gettata ricomparirà in qualche altra tazzina di caffè.