Il lamastoviglie

Ci sono voluti anni prima di capire come sfruttare l’innata dote del camelide sudamericano, lo sputo. Il merito è tutto da attribuire a un nano da giardino che un giorno, stufo di farsi pisciare in testa dal cane ritardato dei padroni di casa, decise di abbandonare un posto di lavoro sicuro per lanciarsi in un’avventura imprenditoriale.

Nasce così il lamastoviglie: l’animale, infilato sotto al lavabo di casa, viene infastidito con citazioni casuali della Fenomenologia hegeliana. Il lama, poco aduso alla pesantezza filosofica dei tedeschi, dimostra tutta la sua irritazione con una produzione di ettolitri di saliva diretti verso l’origine di tale stato parossistico. A quel punto, bisogna essere celeri e ripararsi con posate, piatti e bicchieri che, opportunamente inondati dallo tsunami di saliva, vengono lavati in pochi minuti. 

Non bisogna confonderlo con l’amastoviglie, persona che ottiene un piacere sessuale strofinando le parti intime su forchette e coltelli immersi nello Svelto – da qui la famosa espressione ‘farsi una sveltina’.