La gomma da masticare

Per molti secoli, millenni, chi voleva darci dentro di mandibola poteva farlo solo in un modo: mangiando. Non c’era nessun’altra possibilità. Cosce di pollo sgranocchiate non per combattere la fame, ma per rinvigorire le mascelle. Un lusso, un costo enorme che potevano permettersi solo gli imprenditori della Silicon Valley.

Gli antichi Maya, che diedero alla luce l’unica ape a cui mai sia stato dedicato un cartone, erano una popolazione che aveva sviluppato una civiltà notevolmente progredita.

Dediti al culto dei fiocchi di mais, fondato dal gran visir della colazione continentale, avevano trovato una soluzione al problema della masticazione sportiva: le palline di gomma da masticare.

Mettevano una di queste palline di gomme in bocca e iniziavano a ruminare fino a quando le mascelle non assumevano le sembianze di un ferro da stiro, particolarmente utile dopo aver inamidato le camicie. A quel punto, estraevano le palline e le attaccavano sotto i banchi di scuola, creando una certa irritazione tra il corpo docenti.

Sembrava l’inizio di un mondo idilliaco, ma la situazione precipitò rapidamente quando qualcuno scoprì che si poteva utilizzare la bocca come una cerbottana e bombardare con queste piccole sfere gommose il compagno di classe, il sovrano dispotico, il vicino di casa.

Ben presto quella zona che ora corrisponde al Messico sudorientale e al nord dell’America centrale si trasformò in un campo di battaglia, con le palline di gomma che sfrecciavano da una parte e dall’altra lasciando a terra, esanimi, migliaia di persone.

Ecco la vera ragione dell’estinzione dei Maya, anche se alcuni storici si accaniscono ancora con la favoletta dei conquistatori spagnoli.

Visto il risultato, si capisce come la pratica di masticare palline di gomma venne chiusa in un cassetto e lasciata lì per diversi secoli, fino al 1870.

Fu proprio in quell’anno che lo statunitense Thomas Adams, che alcuni conoscono come Thomas, altri come Adams e Signora Frustina solo per uno sparuto gruppo di feticisti, ebbe una visione. Mentre apriva la porta del bagno, vide un angelo uscire dalla tazza del cesso e venirgli incontro.

All’inizio Thomas aveva cercato di allontanarsi, perché anche gli angeli lasciano certi ricordini, ma la creatura celeste lo aveva raggiunto e con la bocca aveva prodotto un palloncino che aveva iniziato a gonfiarsi sempre di più, fino a quando era esploso. A quel punto Thomas si era risvegliato e aveva capito che cosa dovesse fare.

Fu così che nacque l’industria della gomma da masticare. Il primo gusto era stato quello della pizza alla Hawaii ma, a causa delle proteste degli italiani, Thomas lo aveva subito sostituito con della liquerizia nera.

Il successo della gomma da masticare fu inarrestabile, e si iniziò a masticare in tutti i continenti, aumentando incrementalmente l’inquinamento acustico.

Questo acuì casi di comportamenti nevrotici presso milioni di persone che soffrono di misofonia e che, quando sono nei pressi di qualcuno intento a masticare, sentono forte l’impulso di sigillargli la bocca con del mastice.

La gomma da masticare non conosce distinzioni di razza, età, fascia sociale e gusti musicali e per questo motivo, pochi giorni fa, è stata nominata ambasciatrice dell’ONU. La notizia era un po’ sulla bocca di tutti.

1 commento

  1. Sconsiglio la lettura. Originale e magistralmente articolato ma il finale è molto triste.

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