Insieme alla ruota, Dio e al cioccolato fondente, è una delle invenzioni più grandi e antiche dell’umanità. Pensate che l’idea risale addirittura al paleolitico: in alcune caverne sono stati ritrovati dei graffiti raffiguranti un telecomando. Quello, però, era un periodo di bruti e di gente priva di buone maniere, un periodo fatto di sopraffazione, lotta per la sopravvivenza e fake news, e c’era poco spazio per i contenuti di intrattenimento.
Bisognerà aspettare qualche migliaio di anni prima di poter vedere apparire su questa terra l’apparecchio che spiega il senso della vita (della mia, almeno) e dell’esistenza dell’Universo – si capisce finalmente cosa rappresenta il monolite di 2001 Odissea nello spazio, anche se alcuni critici lo ritengono, a torto, l’antenato del tablet.
Il primo prototipo fu costruito nel 1925 da John Logie Baird, un inventore di origine scozzese che, stanco di fissare il muro, la sera, mentre si scolava il solito bicchiere di whiskey, costruì la televisione elettromeccanica. Le prime immagini trasmesse furono quelle di un kilt che si solleva, ma non del tutto, lasciando così irrisolto il mistero su cosa indossino gli scozzesi sotto il loro gonnellino a quadroni.
Nel 1927 lo statunitense Philo Farsnworth, portatore sano di un cognome di cui anche lui ignorava la pronuncia corretta, diede alla luce la televisione elettronica. Fu un parto naturale, dopo un travaglio lungo e faticoso. Il ginecologo dichiarò di non aver visto mai nulla come quello in vita sua, una dichiarazione che il Farnsworth utilizzò per pubblicizzare il suo prodotto.
La televisione elettronica, a differenza di quella elettromeccanica, funziona grazie ai tubi a raggi catodici, che Daitarn 3 utilizza insieme ai raggi solari per combattere i meganoidi, tizi esacerbati dalle adenoidi abnormi che si ritrovano nel naso. Ancora oggi l’espressione ‘Non capisci un tubo catodico’ viene riferita a chi è a digiuno di televisione (i neurologi ritengono che si possa smettere di guardare la televisione per un mese senza subire particolari conseguenze a patto che si continui a bere).
Per anni si è pensato che la televisione fosse il male assoluto, e che rimbecillisse i bambini, mentre oggi gli studiosi tendono a concordare che il male assoluto sia la pizza con il ketchup e che le generazioni degli ultimi settant’anni siano già nate con grossi deficit intellettuali.
La televisione, in Italia, ha svolto un ruolo fondamentale, sottraendo milioni di pensionati a un’esistenza fatta di molliche lanciate ai piccioni e sostituendola con una vita più ecosostenibile, una vita da vegetale sostenuta dal palinsesto mattutino delle reti pubbliche e private.
Purtroppo, oggi l’importanza della televisione è venuta scemando, perché ormai la gente preferisce altre forme di rimbambimento, come i social network o andare a caccia di Pokemon.