L’uovo

“Chi ha inventato l’uovo?” chiese un martedì mattina del 1999, in un’aula stracolma di studenti dell’Università Statale di Milano, il professor Emerito Suo, ordinario di Storia della storia ed espulso dalla stessa Università nel 2002 dopo che si era scoperto che la sua tesi di laurea era stata copiata da un discorso del pupazzo Uan tenuto un pomeriggio su Italia Uno.

Ma nel 1999 il professor Emerito Suo non era ancora considerato un plagiario. Solo un idiota. Una mano si levò in alto, in mezzo a quell’oceano di teste. “Professore, l’uovo è stato inventato dalla gallina”.

“Ah!”, esclamò il professore; dopodiché, si tolse gli occhiali, che non erano nemmeno i suoi, si rinfilò i pantaloni e chiamò al telefono il professor Emerito Mio, ordinario di linguistica applicata ai discorsi da bar. “Ti risulta che l’uovo sia stato inventato dalla gallina? Eh…infatti…no, no, volevo solo una conferma”.

A telefonata finita, il professore raggiunse il ragazzo che aveva parlato, gli mise una mano sulla spalla e, rivolto a tutti gli studenti, disse “Forse”.

Da quella mattina del 1999 a oggi non è che se ne siano fatti così tanti, di progressi. Una metà degli abitanti terrestri, intorno ai quattro miliardi, ritiene che la gallina abbia inventato l’uovo. D’altronde, già negli anni Settanta Cochi e Renato cantavano che la gallina è un animale intelligente ed è quindi probabile che il pennuto sia l’inventore ufficiale dell’uovo.

Tipico rappresentante di questi quattro miliardi di persone è il professor Giangiuseppe Biscottato, etologo di fama internazionale, se si includono il Vaticano e San Marino.

Il professore ha scritto un brillante saggio, La gallina oltre il coccodè, in cui non solo ribadisce l’estrema intelligenza dell’animale, ma ne enumera le qualità di cuoca provetta.

Il primo capitolo è un excursus storico che ci riporta indietro alla gallina originaria, la vera inventrice dell’uovo. In termini evolutivi, il volatile sarebbe un diretto discendente del temibile Tirannosauro re, da cui avrebbe ereditato il carattere malmostoso.

Secondo Biscottato, la gallina non voleva inventare l’uovo, ma la gallina. Questo non depone a favore della sua intelligenza ma la gallina, spirito imprenditoriale, non si è data per vinta e ha così inventato l’uovo che fa nascere la gallina. L’uovo primordiale era simile al brodo primordiale ma privo del dado di carne.

Gli altri quattro miliardi di persone la pensano in modo diametralmente opposto. L’uovo ha inventato la gallina. Tra i più accesi sostenitori della tesi troviamo la professoressa Amanda Fagiolo, autrice di Uovo sapiens, un libro importante se si vuole approfondire l’argomento senza comunque riuscirci a capire alcunché.

La Fagiolo, in questo trattato di tremilacinquecento pagine senza nemmeno un punto a capo, si spinge addirittura oltre: non solo l’uovo precede la gallina e di fatto la inventa, ma pone le basi della democrazia moderna. Questa affermazione le ha causato parecchi problemi e un paio di controlli all’istituto neurologico di San Donato milanese.

Quella della Fagiolo può essere definita una vera e propria operazione investigativa. Aiutata dal suo fidato Tamagotchi, è riuscita a dimostrare come già l’uomo di Neanderthal mangiasse uova sode almeno una volta alla settimana ma niente pollo arrosto con patate. Si evince così la successione cronologica, che pone l’uovo al primo posto.

Theodor Puzzetta, editorialista servizio necrologi per il New Yorker, ha recensito il libro positivamente, sostenendo però che il tutto avrebbe potuto essere condensato in dieci pagine.

A sorpresa, abbiamo scoperto una terza, legittima posizione, portata avanti da un’unica persona sul globo terrestre. Stiamo parlando della signora Valeria Settimo Brambati, casalinga di Vigevano, che afferma di essere stata rapita dagli alieni.

Secondo il suo racconto, sarebbe stata prelevata mentre stava finendo di preparare un tegame di cassoeula, che avrebbe poi offerto agli alieni, tutti stranamente somiglianti al suo cane Pallino. Gli alieni non avrebbero gradito il piatto della grande cucina milanese, costringendo la Brambati a preparare una omelette con prosciutto e crescenza.

A questo punto il racconto si fa un po’ nebuloso. La Brambati ha rilasciato due dichiarazioni ufficiali. La prima è che, alla sua domanda, “Avete delle uova?”, gli alieni avrebbero risposto, con leggera flessione calabrese, “Abbiamo delle uova? Le abbiamo inventate noi!”. Dopodiché, la Brambati avrebbe cucinato l’omelette. Gli alieni, con la panza piena, avrebbero salutato e se ne sarebbero andati via, per evitare il traffico di ritorno. 

La seconda versione è che, dopo aver sputato la cassoeula e costretto la Brambati a cucinare loro l’omelette, gli alieni l’avrebbero costretta a salire sulla loro navicella, a forma di uovo, e portata sul loro pianeta, Uovolon, un tuorlo gigante dove la gente conduce una vita a base di proteine e grassi, dove sarebbe rimasta per tre anni.

Tuttavia, la famiglia non conferma la versione, e il marito sostiene che sua moglie “non si è mai allontanata più di mezz’ora da casa. Purtroppo”. L’uovo come invenzione aliena non ha trovato alcun seguito ma questo non significa che non abbia un fondo di verità.

Come ha dichiarato Sir Archie William Mountbatten Caputo, duca di Famagosta (la fermata della metro), “Uovo o gallina? Ma se posso mangiarmi uova strapazzate e bacon al mattino, che cazzo me ne frega!”.