L’Universo

“Di tutte le scoperte e invenzioni, l’Universo è certamente la più importante”, ha dichiarato all’ipermercato di Uggiate Trevano Galileo Casiraghi, salumiere con uno spiccato talento per la divulgazione scientifica. “Perché?”, ha domandato l’Ubaldo Porchetti, provocatore di professione. Ne è seguito un silenzio imbarazzante che il Casiraghi ha interrotto affettando due etti di prosciutto crudo.

A dare una risposta strutturata, dovuta ai nostri lettori avidi di conoscenza, ci abbiamo provato noi di Costruzioni con l’ego. In base a numerose ricerche in nostro possesso, crediamo di poter affermare senza ombra di dubbio che, se non fosse stato inventato, l’Universo, molte altre invenzioni, come il gelato al pistacchio o i cerchioni in lega, non avrebbero mai potuto trovare un pubblico in grado di recepirle e apprezzarle.

La vera domanda è un’altra: l’Universo è stato scoperto o inventato? E da chi?

La maggior parte della comunità scientifica concorda con la teoria del Big Bang. Secondo questa visione cosmologica, l’Universo, che avrebbe circa tredici miliardi di anni (per mia mamma, portati benissimo), si sarebbe generato da una grande esplosione, causando un’improvvisa e velocissima espansione di uno stato ad altissima densità e temperatura.

L’astrofisico svedese Karl Svens., con un cognome amputato a causa di un’infiammazione a livello delle consonanti, sostiene che in realtà il Big Bang sia un prodotto dell’esplosione di una Big Babol, tesi interessante che ha portato però la comunità scientifica a chiedersi chi stesse masticando una cicca in un ambiente così atemporale.

L’ altra domanda che sottende a questa complessa teoria è che cosa ci fosse prima del Big Bang. Da un lato, poiché il tempo si è sviluppato in parallelo all’Universo, è una domanda senza senso, un classico koan zen a cui è meglio non rispondere se si vuole evitare una bella bastonata in testa. Dall’altro, non rispondere lascia un po’ di amaro in bocca.

Secondo alcuni economisti, prima del Big Bang non c’era nulla e questo perché, a causa della scarsità di materie prime, un qualcosa avrebbe avuto un costo non sostenibile e difficilmente pagabile a rate. I sismologi sono convinti che il Big Bang fosse stato anticipato da una serie di piccoli Big Bang, mentre i sessuologi ritengono che, prima del Big Bang, ci fosse una gang bang.  

La maggioranza concorda sul fatto che, prima di quell’evento, ci fosse solo una lunga coda sulla Salerno – Reggio Calabria. E torniamo allora alla domanda originaria: l’Universo è stato scoperto o inventato?

Alcune fonti storiche e fantascientifiche sostengono che l’Universo sia stato scoperto, per caso, da un certo Paul Kelly Santamaria, un guappo italoamericano che, privo di navigatore satellitare, si sarebbe perso in un’impervia valle dell’Aspromonte.

Le voci critiche non si sono fatte attendere e hanno dichiarato che, se questa teoria fosse vera, l’Universo sarebbe di parecchio più giovane rispetto all’età dichiarata, crimine che in alcuni cantoni svizzeri viene punito con la famosa tortura della fonduta. Per un intero mese la casa del contravventore, a cui sono state preventivamente sigillate le finestre, viene adibita a sala per la fusione del formaggio. Una volta che i pentoloni vengono portati via, inizia la vera pena, sopravvivere con la puzza di fonduta che ha impregnato ogni centimetro cubo dell’appartamento. Ci vogliono cinque anni prima che l’odore scompaia del tutto, e questo se si decide di utilizzare un lanciafiamme per accelerare i tempi di recupero.

Lasciamo da parte la Svizzera e torniamo alla domanda di prima. Se l’Universo non è stato scoperto, è probabile che sia stato inventato, e qui si scontrano due teorie principali, entrambe bizzarre.

Per la prima, forse la più antica, l’Universo sarebbe stato inventato da Dio, un essere mitologico che, dopo aver passato un lungo periodo in solitudine, senza la possibilità di parlare con anima viva o di guardarsi una partita di Champions League, avrebbe deciso di risolvere la situazione, consapevole che, altrimenti, nessuno lo avrebbe fatto al posto suo.

I critici, in particolare quelli dei social network, non la ritengono una teoria abbastanza solida e pongono a loro volta un’altra domanda: chi ha inventato Dio? Si capisce che in questo modo si origina una spirale di cause ed effetto infinita che è difficile da affrontare se si desidera andare a bere un aperitivo questa sera.

La seconda teoria recita così, testualmente: l’Universo si è inventato da solo. All’inizio la sua pubblicazione ha suscitato forti reazioni isteriche nella comunità scientifica.

Il fisico William Potter, per esempio, parente del famoso Harry ti presento Sally, pare sia scoppiato a ridere e, da allora, non abbia più smesso, mentre la matematica Virginia Fischietto sembra abbia riversato la sua frustrazione contro il formicaio vicino a casa sua, causando una delle più grandi stragi di formiche di cui si abbia memoria.

Come avrebbe fatto, l’Universo, a inventarsi da solo, e perché? Infatti, è risaputo che dal nulla non può nascere nulla e quindi l’Universo sarebbe precondizione per l’invenzione dell’Universo.

Un vero grattacapo per milioni di persone, almeno fino a quando alla conferenza ‘Le origini dell’Universo e i social network’ il filosofo possibilista Ermenegildo Palatino dichiarò che l’Universo si era inventato utilizzando una app apposita. ‘Si’, ma perché’, gli avevano domandato i più scettici. “Perché poteva”, era stata la sua risposta.

Questo è il quadro attuale. Complesso, articolato, che sfugge a volte alla logica binaria, ma la complessità è qualcosa che fa parte della nostra vita, la pervade, e ci fa rimanere inebetiti davanti agli scaffali dei supermercati, incapaci ormai di prendere una decisione davanti a una scelta infinita.

Ci teniamo a ricordare, per dovere di cronaca, che agli scettici radicali non importa nulla di tutto ciò perché per loro il mondo, e l’Universo, non esistono e l’unica cosa che può essere esperita per davvero è il dolore al nervo sciatico.