Un sacco di gente mi ha chiesto, perché un altro blog? Non che fosse così tanta. Anzi. In realtà ho parlato con un tizio che incontro la mattina quando porto mio figlio all’asilo. Thomas. Forse Lucas. Helgo. Barbara. Lo vedo sempre che porta a spasso un cane nano che si chiama Wilfred e assomiglia a mia nonna quando era piuttosto invecchiata, a parte la coda. I soliti convenevoli, poi gli ho raccontato di voler aprire un blog. Un blog? E di cosa, mi ha domandato. Ci ho pensato su, perché una risposta non ce l’avevo mica. Ci ho pensato su per un mese, e poi ho deciso di aprire un blog di cucina. Con il cibo si fanno i soldi, e poi adesso sono tutti cuochi. Mia moglie, però, mi ha detto che saper cucinare una buona pasta al tonno non è abbastanza per avere successo nell’ambiente culinario. Così, ho abbandonato l’idea. Un blog, però, l’ho aperto lo stesso. Ne avevo anche un altro, ma non riesco più ad accedervi.
Il senso della vite
L’importante è non prendersi alla lettera.
Il mondo secondo D.
Così è se gli pare.
Ai confini della surrealtà
Quando trovo un senso, vi faccio un fischio.
Epistemologia lirica
L’interpretazione è tutto. Anche nel testo.
Storiaccia della filosofia
Grandi pensatori per piccole menti.
Il giornale del quotidiano
Il quotidiano raccontato. Più o meno.
Le sedute del dottor G.
Psicoanalisi e cura del sé che fa per tre
L’esperto risponde
Domande che meritano delle risposte. O forse no.