Anassimandro

Anassimandro, vissuto tra il 600 e il 500 avanti Cristo, riteneva che la natura fosse regolata da leggi. Essendo una natura di tipo mediterraneo, le leggi c’erano, ma non venivano rispettate.

Da piccolo Anassimandro sognava di cambiare nome in Anassimandros, ma non riuscì mai a realizzare il suo sogno a causa della sua fobia per la lettera s

È grazie a lui che fu inventato l’orologio solare. Anassimandro, infatti, si divertiva a fissare per ore l’ombra dell’asta del suo pene proiettata dal sole. Era proprio dall’osservazione dell’ombra dell’asta che riusciva a comprendere per quante ore avesse fissato l’ombra dell’asta.

Anassimandro fu anche il primo cartografo ufficiale. Il mondo, per lui, era un disco a forma di disco. Un disco volante. Se i terrestri erano quindi gli alieni, chi erano allora gli extraterrestri?  

Anche Anassimandro, proprio come Talete, era uno che si faceva un sacco di domande alle quali non trovava mai una risposta. Tranne che per il principio ultimo, il substrato ontologico di tutte le cose, anche della pizza con l’ananas. Il filosofo riteneva, anzi, era sicuro che tale principio fosse l’Apeiron, ovvero l’infinito.

Ricordiamo il suo Verso l’infinito e oltre, rubato poi dalla Pixar che ne ha fatto il leit motiv di Buzz, guadagnandoci una marea di soldi senza pagare neanche un dollaro per i diritti d’autore. Il mondo è ingiusto.

I critici odierni tendono a credere che il principio ultimo sia l’infinita stupidità. Gli accoliti milanesi, che da bravi italiani facevano sempre fatica con le lingue straniere, invece di Apeiron capirono Aperitivo. Da lì è nato l’aperitivo milanese che, ricordiamo, più che una pratica è una vera e propria filosofia. Di vita.