Empedocle

Empedocle è stato un politico e filosofo vissuto nel V secolo avanti Cristo ad Agrigento.

Figlio di Metone e parente di Metadone (persona brillante ma con alcune dipendenze), partecipò attivamente alla vita politica della città, candidandosi a segretario del partito democratico.

Alle primarie fu sconfitto dal pupazzo Uan ed esiliato nel Peloponneso, dove compose la famosa canzone Pelopoppo Pelo Pelo ponneso neso Pelo Pelo ponneso neso Pelo Pelo poppo.

La leggenda racconta che fosse un mago capace di domare le tempeste, e lui stesso andava a raccontare in giro di avere poteri miracolosi in grado di sconfiggere la vecchiaia, combattere il male e trovare i calzini spaiati.

Il filosofo opera una fusione tra il concetto dell’Essere come eterno e immutabile (nulla nasce e nulla muore e quindi no alla tassa di successione) e quello dell’eterno divenire delle cose, che si trasformano in un razzo missile con circuiti di mille valvole.

Come la risolve questa contraddizione? All’inizio butta tutta dentro a un pentolone e ne tira fuori un minestrone di verdure come quello che faceva sua nonna e che esemplifica bene l’immutabile e il divenire.

Si rende conto però che MasterChef non è stato ancora inventato e che eternare il suo pensiero con una ricetta potrebbe risultare poco efficace. Così distingue la realtà, mutevole e con davvero un brutto carattere, dai principi immutabili che la compongono: acqua, aria, fuoco, terra e pasta rigorosamente al dente.

Nel secondo scritto che è giunto fino a noi, Purificazioni, Empedocle ci spiega come gli uomini espiino le proprie colpe con un ciclo continuo di nascita e morte. L’anima trasmigra da una persona all’altra per secoli, millenni, milioni di anni, fino a quando non trova ospitalità in un corpo dotato di certe curve o approfitta di qualche condono governativo.

Per esempio, ho scoperto che la mia anima è in viaggio da più di cinquecento anni a causa di un messere che concluse il suo pranzo a base di fiorentina e cascate di Chianti con un cappuccino.

Dopo la morte, il filosofo continuò a vivere in clandestinità, fino a quando non lo scoprirono in un bar del Peloponneso a farsi shottini di uzo e, a suon di mazzate, lo trasformarono nei suoi elementi primi.