Pitagora

Della vita di Pitagora non si sa quasi nulla. Taluni lo credevano l’incarnazione di Apollo; per altri, era solo il fratello di Ennio.

Pare fosse nato a Samo nella prima metà del VI secolo a.C e che si fosse trasferito quindi in Magna Grecia dopo che un suo carissimo amico, prima di spirare, gli aveva sussurrato all’orecchio “Francia o Spagna, purché se Magna”.

Fondò a Crotone una scuola per l’insegnamento della filosofia. Essendo tutti presocratici, il corso di storia della filosofia durava solo tre settimane e gli allievi si sentivano presi per i fondelli.

Per evitare fastidiose azioni legali, Pitagora introdusse l’insegnamento di rigide norme alimentari, il cui pilastro fondante era l’assoluto rifiuto della fava, un cibo considerato immondo, impuro, immorale, come il parmigiano sugli spaghetti allo scoglio. Il filosofo non aveva nessuna idea di quanto fossero prelibate le fave cotte al forno. D’altronde, MasterChef sarebbe andato in onda solo diverse centinaia di anni dopo.

Oltre a questo, dobbiamo ricordare l’insegnamento della metempsicosi, la dottrina secondo cui l’anima, al sopraggiungere della morte, si trasferirebbe in un altro corpo. La tesi è stata molto discussa, anche dal punto di vista giuridico. Per esempio, a chi viene addebitata la tassa di successione? Una domanda che non ha ancora trovata una risposta semplice e chiara.

Non si conosce molto altro, a causa dei suoi insegnamenti esoterici. Si racconta che la sera, prima di coricarsi, trascorresse cinque minuti a conversare con due acari della polvere, nei quali aveva riconosciuto le anime dei suoi genitori.

Ultimo, ma non ultimo, è il teorema di Pitagora, che ha permesso al filosofo e matematico di diventare famoso quasi quanto George Clooney.

Tutto nacque una notte in cui Pitagora non riusciva a dormire a causa di alcuni allievi che si accusavano reciprocamente di essere la reincarnazione di un sofficino Findus. Il filosofo, che non aveva sulle spalle anni di pratica nel montare i mobili dell’Ikea, stava cercando di costruire un quadrato sopra l’ipotenusa di un triangolo rettangolo che il suo amico Sputagora, reincarnazione di un lama delle Ande, gli aveva regalato per il compleanno.

Fu in quel momento che ebbe un’intuizione geniale: il quadrato costruito sopra l’ipotenusa è uguale alla somma dei quadrati costruiti sugli altri due lati. Purtroppo, di quella intuizione, non seppe mai cosa farne e questa fu una delle ragioni per cui la scuola pitagorica non ebbe successo come quella tedesca, francese o la scuola Montessori.

Ancora oggi milioni di studenti imparano a memoria il teorema nella speranza che li possa aiutare nella loro futura carriera di influencer.